FINANZIAMENTO PROGETTO DI RICERCA

FINANZIAMENTO PROGETTO DI RICERCA

La Fondazione Ginevra Caltagirone, dopo gli ottimi risultati ottenuti con la borsa di ricerca medica sostenuta per il Dott. Masetti nel corso del 2012, ha deciso di finanziare ulteriormente il proseguio del progetto di Ricerca Scientifica sulle Leucemie Mieloidi Acute (LAM) per dare a questa malattia - estremamente grave, complessa e poco conosciuta - nuovi scenari di diagnosi e terapia.

LAM, Leucemie Acute Mielodi

Le LAM rappresentano il 10-20% dei casi di leucemia acuta in età pediatrica ed ogni anno, solo in Italia, vengono diagnosticati  circa 70 nuovi casi tra bambini e ragazzi di età inferiore a 18 anni.
La Leucemia Mieloide Acuta è una patologia estremamente complessa, la cui variabilità biologica era poco conosciuta fino a non molti anni fa.
Le LAM infantili sono un particolare sottogruppo di leucemie mieloidi acute che insorgono entro il primo anno di vita e che presentano un profilo prognostico decisamente sfavorevole. Attualmente, in Italia, il trattamento per questo tipo di paziente prevede per tutti i casi la chemioterapia seguita dal Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche (CSE) Allogeniche.

L'importanza della Classificazione Molecolare delle LAM per l'individuazione di una terapia personalizzata.

Fino a pochi anni fa, la scarsa conoscenza della variabilità biologica delle Leucemie Mieloide Acute, aveva portato a farne una classificazione piuttosto rigida, derivata dall'esame al microscopio ottico.
Studi recenti, basati su moderne tecnologie di sequenziamento del DNA, hanno permesso di individuare alcune anomalie genetiche che possono determinare una diversa aggressività e, quindi, gravità della malattia.
Queste scoperte hanno consentito una migliore classificazione dei pazienti nelle corrette classi di rischio e l'attuazione di nuove terapie personalizzate per ciascun paziente in base alle specifiche anomalie genetiche presenti.

La necessità di Definire il Profilo Genetico delle LAM a cariotipo normale

Nell'ambito della Ricerca Oncologica, oggi, esistono moderne tecnologie che riescono ad individuare tutte le alterazioni genetiche presenti nel DNA delle cellule tumorali, permettendo di individuare la causa alla base della malignità stessa della cellula.
Sebbene  in un 40% dei casi di Leucemie Mieloide Acute siano note le alterazioni genetiche alla base dello sviluppo della patologia, la maggioranza dei pazienti è ancora definito a cariotipo normale, ossia non si conoscono le alterazioni molecolari che sono alla base della manifestazione della malattia. Per questo motivo è attualmente impossibile individuare terapie specifiche per questo cospicuo gruppo di pazienti.
La caratterizzazione delle alterazioni genetiche causali delle LAM a cariotipo normale è quindi indispensabile per una corretta classificazione molecolare, per indirizzare le scelte terapeutiche, definire la prognosi e monitorare la presenza di malattia.

Scopo della Ricerca

In questo ambito si inserisce questo progetto di ricerca il cui fine è quello di applicare moderne tecnologie (Next Generation Sequencing) -  recentemente implementate all'interno del Laboratorio di Oncologia ed Ematologia pediatrica Lalla Seràgnoli (Policlinico S.Orsola - Malpighi, Università di Bologna) diretto dal Prof Andrea Pession, per la caratterizzazione dei casi LAM infant a cariotipo normale.
Tale studio permetterà di identificare le cause della malattia per individuare farmaci molecolari mirati.
I risultati ottenuti da questo studio chiariranno il profilo genetico delle CN-LAM pediatriche consentendo una migliore classificazione dei pazienti nelle corrette classi di rischio e un loro indirizzo verso protocolli terapeutici più efficaci. L'identificazione di alterazioni molecolari che portano ad una attivazione aberrante del pathway di Hedgehog potranno definire una nuova classe di CN-LAM in cui gli inibitori specifici di questa via di segnalazione potranno essere utilizzati come nuova terapia mirata.
I saggi in vitro e in vivo permetteranno di determinare sperimentalmente se i farmaci attualmente in commercio possono essere applicati in questo nuovo scenario clinico e, considerando che diversi di questi inibitori sono già in uso in differenti protocolli terapeutici per altre neoplasie umane, c'è la marcata possibilità che i risultati di questo studio abbiano dei riscontri nel breve periodo sulla pratica clinica.